piercing a lavoro
Piercing

Piercing a lavoro: si o no?

I piercing a lavoro sono vietati? Possono essere considerati come un motivo di mancata assunzione o discriminazione? Rispetto a quanto […]

I piercing a lavoro sono vietati? Possono essere considerati come un motivo di mancata assunzione o discriminazione? Rispetto a quanto dice la legge non vi è alcuna ragione per cui la discriminazione di un individuo sia considerata legale per via di tatuaggi o piercing ma, come immagini, la realtà è tutta un’altra cosa.

La legge protegge le persone dalle discriminazioni ma…

I piercing sono considerati abbellimenti estetici estremi che, in alcuni ambienti lavorativi, causano la mancata assunzione. Ci sono poi tantissime aziende che, invece, non hanno alcun problema nei confronti di chi li indossa.

La nostra società sta cambiando rapidamente e, quindi, i pregiudizi nei confronti di piercing e tatuaggi si stanno attenuando. Tuttavia è ancora molto difficile trovare un impiego con un aspetto fisico diverso da quelli canonici per cui è chiaro che, nonostante la legge, queste discriminazioni avvengono quotidianamente.

I lavori in cui non sono ammessi

Per una questione di decoro e igiene i piercing sono vietati nelle occupazioni legate alla sanità, alle forze dell’ordine e agli impieghi pubblici. Sono considerati motivo di mancata assunzione anche per lavori che richiedono di indossare una divisa aziendale nel rispetto di una precisa mission interna. Inoltre potrebbero essere discriminanti per i lavori in cui il corpo è l’elemento essenziale della mansione da svolgere come accade per modelle, modelli e personaggi pubblici.

D’altro canto è vero che ci sono modelle che vengono selezionate proprio per via della presenza di piercing particolari, come è vero che ci sono attori e cantanti che diventano icone proprio per via del loro aspetto al di fuori dei cosiddetti canoni della normalità.

Hai uno o più piercing? Ecco cosa puoi fare

Se credi di subire discriminazioni sul lavoro per via dei tuoi tatuaggi o piercing sappi che stai subendo un’ingiustizia illegale. Se ti stai candidando presso aziende di tuo interesse, disposte a investire sulle tue qualità prova a dare risalto alle tue capacità. Nel caso in cui dovessi essere esplicitamente discriminato per via del tuo aspetto estetico, invece, hai due scelte: farti valere o rivolgerti ad aziende disposte ad avere una visione meno chiusa.

Se cerchi impiego come hostess o steward è chiaro che è richiesta una bella presenza e dei bei modi di fare oltre alla preparazione per affrontare l’assistenza dei viaggiatori. Lo stesso vale per chi desidera lavorare in negozi di lusso o come accompagnatore in fiere e convegni. Ci sono ambiti lavorativi per i quali l’aspetto estetico è una parte essenziale delle mansioni da svolgere e per i quali, dunque, non c’è molta possibilità di azione.

Quando vale la pena sottostare a dei compromessi?

In realtà mai ma questa risposta è valida solamente in un mondo ideale. È chiaro che in certi ambiti lavorativi il piercing potrebbe essere coperto o rimosso durante le ore lavorative. Al tempo stesso potresti anche cercare di adattarti all’immagine e alla filosofia aziendale, dimostrando al recruiter il tuo interesse a scendere a qualche compromesso.

Non esiste un unico modo di agire dinanzi a questa eventualità a meno che non cerchi impiego negli ambiti lavorativi dove questi sono espressamente vietati. Per cui cerca sempre di mantenere intatta la tua individualità ma impara anche ad andare incontro al mondo del lavoro, dimostrando le tue capacità e, soprattutto, quanto ci tieni a quel determinato impiego.